Uno dei viaggi che più di sempre ho desiderato affrontare è stato quello in Ucraina, per visitare Chernobyl, Pripyat e la zona di esclusione. Ovviamente è stata l’occasione per vivere anche la città di Kiev, di fondo la mia base di partenza per andare nella zona rossa.
Per approfondimenti dettagliati sull’argomento Chernobyl ho deciso anche di aprire il sito visitchernobyl.it soprattutto per aiutare chi avesse voluto visitare il luogo come ho fatto io. Chiaramente non avevo tenuto in considerazione l’ipotesi di una guerra tra Russia ed Ucraina. Pertanto in questo articolo vado a sintetizzare tutta l’esperienza, ampiamente documentata sul nostro canale Youtube enontheroad, con oltre 1 milione di visualizzazioni nella playlist dedicata a Chernobyl.
Il viaggio quindi è iniziato dall’aeroporto di Fiumicino a Roma, con destinazione finale Kiev. A questo punto avevo voglia di un’esperienza diversa dal solito in merito al pernottamento. Così ho deciso di fermarmi presso dei Capsule Hotel, sia per la prima notte, che per le ultime prima del rientro in Italia. La capitale Ucraina, si è dimostrata una città molto accogliente ed è stata l’occasione per conoscere diversi local, tra cui Victoria, una guida ufficiale della città. Proprio con Victoria, mi sono immerso nei piatti tipici Ucraini e di Kiev, cercando tutte le tipicità ad un prezzo inferiore di 1€!
Ma torniamo all’argomento principale: perchè visitare Chernobyl, Pripyat e la zona di esclusione? La mia era una curiosità fin da quando sono bambino. Sono nato nel 1989 e ho sempre avuto informazioni e ricordi in merito all’esplosione della centrale di Chernobyl. In quegli anni, sebbene il disastro di Chernobyl sia avvenuto il 26 Aprile 1986, ancora si vivevano gli effetti e le paure sulla quotidianità. Questo punto, legato proprio all’effetto delle radiazioni e alla radioattività, era un obiettivo del viaggio. Infatti ho realizzato un episodio dedicato, coinvolgendo un istituto di ricerca Italiano.
Un altro punto a cui sono particolarmente legato riguarda invece l’antenna “segreta” con cui la vecchia Unione Sovietica, spiava gli USA. Parliamo del DUGA Radar, una costruzione spaventosa, difficile da descrivere a parole. E anche dalle immagini del drone, non si coglie la reale imponenza. Parliamo di una struttura lunga oltre 1km e alta più di 250 metri! Una sorte di cattedrale nel deserto. Intorno a questa antenna, nota per essere anche il Picchio Russo a causa del rumore emesso sulle radio di mezza Europa, ci sono molti dubbi e misteri. Infatti, le note teorie del complotto di Chernobyl, parlano di ipotesi particolarmente credibili che collegano l’esplosione in centrale nucleare al Duga Radar.
La vera missione del viaggio però, quella più difficile e un po’ spaventosa, era quella di entrare dentro la centrale nucleare di Chernobyl. Più precisamente, all’interno del reattore 4 di Chernobyl, proprio quello esploso nella notte del 26 Aprile 1986. Immagini esclusive quelle che sono riuscito a realizzare all’interno, perchè sono poche le testimonianze di questo tipo visibili in rete, ancora di più se pensiamo anche all’aspetto guerra Russia / Ucraina. Purtroppo il recente conflitto, ha inevitabilmente alterato la storia che veniva custodita dal 1986. Soprattutto le perdite maggiori si sono registrate nella città simbolo della tragedia: Pripyat.
Pripyat era una città modello ai tempi per tutta l’Unione Sovietica. Abbiamo trovato cinema, teatri, scuole di musica, di danza, Il famigerato parco giochi mai inaugurato. Lo stadio. La piscina. Insomma una città moderna e all’avanguardia per quelli che erano i tempi. Una città che improvvisamente insieme alle circa 40.000 persone, è stata abbandonata. Durante il viaggio, ho dedicato l’ultimo giorno di permanenza a Chernobyl, a parlare proprio con i sopravvissuti di Chernobyl. Loro sono i resettler di Chernobyl. Da non confondere con gli stalker di Chernobyl.
A seguito della pubblicazione dei vari video di viaggio su come visitare Chernobyl, ho anche realizzato uno speciale sui documenti segreti pubblicati pochissimi anni fa. Il 26 Aprile del 2022, è stato anche il primo anniversario della “nuova” Chernobyl, post guerra (ad oggi ancora non terminata). In questa occasione ho intervistato Tatsiana, una bambina di Chernobyl. Collegato a questo argomento, abbiamo anche realizzato un video ad Orvieto, la città più radioattiva d’Italia ma per motivi naturali. Infine su questa falsa riga, abbiamo realizzato lo stesso video a Roma, perchè anche piazza San Pietro è radioattiva.