TOUR NELLA CASA DI ANNA FRANK AD AMSTERDAM

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Amsterdam custodisce uno dei luoghi storici più importanti nel mondo: la casa di Anna Frank. Ebbene sì, nella capitale dei Paesi Bassi, Amsterdam, c’è l’annesso segreto, 50mq di spazio, nascosto da una libreria, dove Anna Frank con la sua famiglia si sono rifugiati durante le persecuzioni degli ebrei. In questo luogo è nato il Diario di Anna Frank.

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L’ingresso segreto, coperto da un’enorme libreria che nascondeva la vera porta di ingresso

Cosa vedere ad Amsterdam e nei Paesi Bassi

Se siete iscritti al nostro canale Youtube enontheroad, saprete che lo scorso anno è stato dedicato alla mini serie su Chernobyl. Per questo 2023 invece, abbiamo molti progetti speciali e iniziamo proprio da questo a tema Olocausto. All’interno della Casa di Anna Frank, non è consentito poter fare foto e video ma grazie alla collaborazione della Anne Frank House di Amsterdam, possiamo mostrarvelo in esclusiva. Ma sarà solo la prima tappa di una nuova mini serie. Nei prossimi episodi vi mostreremo il campo di concentramento di Westerbork, destinazione principale degli ebrei olandesi.

La famiglia Frank: Otto, Edith, Margot e Anna

Storia del Diario di Anna Frank

Ma chi era Anna Frank? Come siamo arrivati al successo mondiale del libro Il Diario di Anna Frank? E quanto è assurdo tutto questo, se pensiamo che questo successo è il frutto della penna di una bambina di 13 anni. Per raccontare e capire però, dobbiamo partire da come siamo arrivati ad uno dei momenti storici più drammatici di sempre. Quando inizia la persecuzione degli ebrei?

Era il 1° settembre del 1939 quando Adolf Hitler e la Germania Nazista, attaccarono la Polonia. Iniziò così la Seconda Guerra Mondiale. Un conflitto che durò 6 anni fino al 2 settembre del 1945. 6 anni che cambieranno il mondo per sempre, lasciandoci in mano un’eredità pesante da accettare. Un’eredità che si delineò meglio dal 27 gennaio 1945 quando i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau furono liberati.

Foto dal campo di concentramento di Auschwitz

Hitler e la persecuzione degli Ebrei

Chi ha voluto sterminare tutti gli ebrei? Nel giro di un anno dall’inizio della guerra Hitler divenne ancora più popolare in patria. Fu idolatrato dalle folle perché conquistò la Polonia con una guerra lampo durata 1 mese e dopo un anno obbligò la Francia ad arrendersi con la stipula dell’armistizio. Per le folle tedesche era l’eroe che aveva cancellato le umiliazioni della prima guerra mondiale. Ma questo fu l’ultimo momento di gloria per Hitler. Da qui inizia la fase più buia della sua carriera e una delle pagine più nere della nostra storia.

I campi di concentramento e sterminio in Europa

Ma perchè tutto questo? Ciò che ha portato al declino, nasce dal desiderio di Hitler di spingersi verso la Russia per combattere il nemico storico: il comunismo. Ed è nel 1941 che ebbe inizio la lotta verso una razza ritenuta inferiore. L’obiettivo era sterminare tutti gli ebrei. Iniziò così la persecuzione agli ebrei.

Le SS tedesche fecero una vera e propria caccia all’uomo con l’obiettivo di catturare gli ebrei e metterli su dei treni speciali. Molti crederono di andare in semplici campi di lavoro, in realtà il capolinea si chiamava Auswitz. Per molti ebrei olandesi c’era prima il campo di concentramento transitorio: Westerbork. Alla fine della seconda guerra mondiale, 6 milioni di persone morirono nei campi di concentramento.

Il Mein Kampf, libro autobiografico di Adolf Hitler ritenuto il manifesto Nazista

Cosa è l’Olocausto e la Shoa?

Cosa si intende con il termine Olocausto? L’Olocausto non fu altro che l’assassinio premeditato di milioni di civili innocenti. Il genocidio compiuto dai Nazisti raggiunse dimensioni senza precedenti e si basò su un’ideologia razzista che vedeva gli Ebrei come “una specie parassita”, degna soltanto di venire estirpata in modo definitivo.

I Nazisti programmarono la distruzione di tutti gli Ebrei d’Europa di tutte le età, dagli anziani ai giovani e perfino i bambini. Adolf Hitler, il Führer e Capo del Partito Nazista, formulò e articolò i principi di quella che sarebbe poi diventata l’Ideologia del Nazismo: Mein Kampf, libro autobiografico di Hitler considerato il manifesto nazista. Egli credeva che le caratteristiche fondamentali di un individuo, le sue attitudini, le abilità e i comportamenti fossero determinati dalla razza.

La casa di Anna Frank ad Amsterdam

Visitare la Casa di Anna Frank ad Amsterdam

Ma torniamo ad Anna Frank. Ci troviamo ad Amsterdam. Da qui inizia la nostra mini serie di video sull’Olocausto. Pubblicheremo alcuni episodi che ci condurranno al 27 gennaio, la giornata mondiale della memoria. Per non dimenticare cosa è capace di fare la mano dell’uomo. Per non dimenticare i 6 milioni di morti e per dare ancora più voce a chi, come Anna, è riuscito a vivere oltre la morte raccontandoci la storia dal suo punto di vista. Soprattutto per lasciare un messaggio a chi è più giovane di noi, perché la memoria non venga mai meno nel tempo. Perché come scrisse un sopravvissuto dell’Olocausto: dimenticare sarebbe come uccidere una seconda volta.

Cosa sapere della Casa di Anna Frank prima del tour

Oggi grazie all’organizzazione Anna Frank house di Amsterdam, possiamo mostrarvi le immagini del nascondiglio di Anna e della sua famiglia. 50mq di casa, a cui si accedeva tramite un passaggio segreto, coperto da una libreria e chiuso dall’interno. Il 12 giugno 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno, Anna riceve in regalo un diario.

Chiamerà il suo diario Kitty, un amico immaginario a cui parlare a cuore aperto passando dalla situazione familiare a quelle sue più intime: l’emozione per l’arrivo del primo ciclo mestruale, il primo amore. Pensieri di un normale adolescente che affrontava le atrocità di un momento storico senza precedenti.

Margot Frank

La famiglia di Anna Frank

È Il 5 luglio 1942, quando Margot, sorella di Anna, riceve la chiamata per andare a lavorare nella Germania nazista, i suoi genitori non si fidano, non credono che si tratti di lavoro e decidono di nascondersi la mattina seguente. Otto Frank, padre di Anna, decide di creare delle finte tracce che lascerebbero pensare che i Frank hanno deciso di lasciare i Paesi Bassi. Vi spiegheremo in dettaglio tutti questi passaggi nel prossimo episodio che pubblicheremo su Youtube, dove vi parleremo di chi ha fatto la spia e ha tradito Anna Frank.

Anna Frank e la sua famiglia, si sono trasferiti da poco nella nuova casa, il nascondiglio, un annesso retrostante all’azienda di cui era socio Otto Frank, la Opekta. Iniziano da qui le prime pagine di quello che sarebbe diventato uno dei libri più letti di sempre, proprio come desiderava Anna: continuare a vivere oltre la morte come scrittrice.

La vita all’interno del nascondiglio era molto complicata. Qui vivevano: Anna, la sorella Margot, il padre Otto e la madre Edith insieme alla famiglia Van Pels: madre, padre e Peter, quel ragazzo di cui Anna si invaghì. Successivamente si nascose qui anche il dentista Pfeffer.

Adolf Hitler

Chi ha tradito Anna Frank e la sua famiglia

Il 4 Agosto del 1944 la Gestapo, la polizia segreta nazista, fa irruzione nella casa segreta di Anna Frank Frank. Vennero portati via senza i loro effetti personali. Il diario di Anna Frank termina qui le sue pagine, ma fortunatamente, viene recuperato da una collaboratrice di Otto Frank.

L’8 Agosto del 1944 inizia inizia l’ultimo viaggio di Anna e della famiglia con destinazione finale Auswitz, non prima però di aver fatto tappa a Westerbork, il campo di concetramento transitorio per gli ebrei Olandesi e prossimi alla deportazione finale. Nel prossimo episodio vi mostreremo proprio il campo di concentramento di Westerbork.

Campo di concentramento di Westerbork nei Paesi Bassi

Anna Frank ad Auschwitz-Birkenau

Il 7 settembre del 1944 la famiglia Frank arriva a destinazione nei campi di Auschwitz-Birkenau e si vedono per l’ultima volta. Anna e Margot vengono portate al campo di concentramento di Bergen-Belsen. Margot muore di malnutrizione, Anna poco dopo. Così come ogni singolo componente presente nel nascondiglio morirà nei campi di concentramento fatta eccezione di Otto Frank, unico sopravvissuto che ha reso possibile a tutti noi di conoscere la storia di Anna Frank.

Conclusioni

Il 25 giugno del 1947 venne pubblicato Il diario di Anna Frank. Il diario nel tempo subì diverse versioni e revisioni. Il padre Otto, inizialmente evitò la pubblicazione delle parti più intime che riguardavano Anna e Peter. Queste vennero poi pubblicate solo successivamente. Il diario è stato pubblicato in oltre 60 lingue ed è stato venduto in oltre 30 milioni di copie. Per approfondimenti sul tema dell’Olocausto, ma soprattutto per ripercorrere come noi, simbolicamente, le tappe di Anna Frank e la sua famiglia, ti invitiamo a vedere i video su Auschwitz e Birkenau.

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