KALININGRAD: LA RUSSIA PIÙ OCCIDENTALE NEI PAESI BALTICI

Cosa scoprirai in questo articolo:

Scopri Kaliningrad, l'affascinante exclave russa incastonata tra Polonia e Lituania, in questa guida unica! Esplora la sua storia complessa, dai fasti di Königsberg all'era sovietica, e preparati a vivere un'avventura tra paesaggi mozzafiato e cultura locale. Ti sveleremo tutto ciò che serve per viaggiare in Russia nel 2025, dai visti alle tradizioni culinarie, senza dimenticare le meraviglie naturali della Penisola dei Curi. Non perdere l'occasione di immergerti in un'esperienza indimenticabile: leggi l'articolo o guarda i video completi sul nostro canale YouTube enontheroad

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Continua il nostro viaggio nei Paesi Baltici e la tappa stavolta però è in Russia, almeno formalmente: benvenuti a Kaliningrad. Lo stavamo programmando da molto tempo perché le variabili erano molte e tutte incasinate, ma finalmente possiamo raccontarvi il nostro viaggio nell’Oblast di Kaliningrad. Ovvero della nostra prima volta in Russia! E per molti sicuramente andare in Russia nel 2025 potrebbe apparire come una scelta incauta o come minimo anomala, ma i tempi per noi erano decisamente maturi. Se ci seguite sul nostro canale YouTube capirete anche il perchè! Peraltro vedremo una Russia un po’ insolità in quanto Kaliningrad, o forse sarebbe più corretto dire Königsberg è un’exclave Russa. Ovvero un territorio Russo, staccato dall’area principale, dalla grande Russia. Non a caso Kaliningrad si trova in Europa, stretta tra Polonia e Lituania. Continua così il nostro lungo viaggio on the road iniziato 3 giorni fa da Danzica in Polonia.

Cosa serve per un viaggio in Russia nel 2025

La risposta in breve potrebbe essere, “pazienza”! Per entrare in Russia al momento è necessario richiedere un visto. Si può fare tutto online e solitamente viene rilasciato l’esito entro 4 giorni lavorativi. In questo momento, nel 2025, vengono richieste le generalità e tutti i paesi visitati negli ultimi 3 anni. Ovvero da quando il conflitto tra Russia ed Ucraina, ha subito un’escalation ben più ampia. Nonostante i 4 timbri di Nicola in Ucraina nel 2021, per il viaggio a Chernobyl e nel 2023 durante la guerra, dopo 4 giorni il visto è regolarmente arrivato tramite mail.

Come fare il visto per entrare in Russia

Ovviamente, avere il visto non è garanzia di accesso nel paese. Inoltre viene richiesta un’assicurazione di viaggio che potrete fare anche dopo la ricezione del visto, sebbene venga chiesta già in fase di compilazione dell’e-visa. A causa delle sanzioni applicate dall’Europa alla Russia per via della guerra in Ucraina, affidarsi alle solite assicurazioni di viaggio non sarà possibile. La Russia infatti non risulta tra i paesi disponibili per una polizza assicurativa. Sarà possibile affidarsi ad un paio di soluzioni indicate proprio in fase di richiesta visto. Stesso discorso per le e-sim, dove noi utilizziamo Saily con codice sconto: ENONTHEROAD che vi darà un -15% di beneficio. Ma in Russia non funziona. Quindi abbiamo optato per l’e-sim di Holafly.

Sanzioni Europee alla Russia: come fare

Altro tema, pagamenti elettronici. Tutte le nostre carte di credito e bancomat, di qualunque tipo VISA o MasterCard, non funzionano in Russia sempre a causa delle sanzioni. Dovremo dunque obbligatoriamente, vivere con i contanti. Appena arrivati nel centro andiamo pertanto in una banca con gli euro per farci dare un po’ di rubli. A parte questo, aldilà di ciò che viene indicato sul sito viaggiaresicuri, durante questo viaggio in Russia, non ci siamo mai sentiti in pericolo o minacciati in quanto Europei. Anzi. Sono stati tutti gentili e disponibili nei nostri riguardi.

La Farnesina peraltro indica anche che pare essere vietato fare video, anche per hobby. Cosa assolutamente non vera e infondata a quanto pare. Noi abbiamo filmato tutto senza problemi. Con qualche riserva solo nella zona chiusa di Baltiysk, per i motivi che spiegheremo a seguire. In frontiera ci hanno chiesto spiegazioni sui microfoni, ma senza particolari complessità. Inoltre, oltre ai timbri Ucraini, in entrata è risultato particolarmente controproducente sempre per me (Nicola) avere i timbri del Turkmenistan. L’agente dei servizi segreti mi ha fatto mille domande in merito al viaggio in Turkmenistan, cosa ho visto, cosa ho fatto e se fosse un viaggio ufficiale come turista. 

Cosa vedere nei Baltici a Kaliningrad in 3 giorni?

Per ottimizzare la nostra esperienza di visita a Kaliningrad ed avere più informazioni possibili, ci siamo fatti supportare da Baltic Russia Tour. Dopo oltre 2h e 30 in frontiera tra Polonia prima e Russia poi, finalmente inizia ufficialmente il nostro (mini) viaggio in Russia. Andiamo a capire cosa vedere in questa particolare exclave in 2 giorni ma prima lasciamo i bagagli nel nostro hotel Dona in pieno centro a Kaliningrad città. Il nostro programma per oggi è bello intenso anche in considerazione della sveglia presto di stamattina, del viaggio di 2 ore fino al confine e dei tempi lunghi al controllo passaporti.

Tempi incredibilmente lunghi a dire il vero, se come noi avete viaggiato in Ucraina nel 2021 ma ancora peggio se lo avete fatto nel 2023. Questo significa solo una cosa. All’arrivo in frontiera verrete portati nel famigerato stanzino e qui verrete torchiati per circa un’ora dai servizi segreti. Per gli amici KGB. Se risponderete bene dopo un ulteriore controllo di 20 minuti del vostro telefono, prese impronte digitali e fatto foto segnaletica fronte e lato, sarà quasi un miracolo vedere un nuovo timbro sul vostro passaporto! Benvenuti in Russia!

Kaliningrad: la Russia divisa tra Baltici e URSS

Lasciati i bagagli in struttura come dicevamo, ci muoviamo verso il vero centro città. Qui vivono poco più di 400.000 persone e notiamo molto traffico. Considerate che ci sono 1 milione di residenti in tutto l’Oblast di Kaliningrad e poco meno della metà nella città principale di Kaliningrad. Appena si arriva in centro ci si accorge subito che qua la storia è diversa da posti come la Transnistria o Pyramiden alle Svalbard. Ma diverso anche dai vari -Stan visitati, dove la parte Sovietica è ancora predominante.

Per approfondimenti potete vedere i vari articoli di viaggio in Turkmenistan, il meraviglioso viaggio in Kazakistan e il più recente in Kirghizistan. Qui a Kaliningrad no. Le persone, inteso come residenti e turisti interni della grande Russia, sono assolutamente più legate al passato Tedesco che a quello Sovietico. In centro dove c’era Piazza Lenin per intenderci, non troviamo falci e martelli. E non c’è nemmeno più Lenin. Oggi c’è piazza della Vittoria, come abbiamo visto di recente anche nel viaggio in Kyrgyzstan nella sua capitale Bishkek. Proprio da qui inizia il nostro viaggio a Kaliningrad e proprio qui vengono ripercorse le fasi cruciali di questa exclave. 

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Kaliningrad: la Russia nei Baltici tra la NATO

Per chi si avventura oggi a Kaliningrad, exclave Russa incastonata nel cuore dell’Europa, il viaggio non è solo geografico ma un’immersione in una storia complessa e stratificata. Prima del 1945, questa città era conosciuta come Königsberg, fiera capitale della Prussia Orientale, un vivace centro di cultura e commercio Tedesco per quasi 700 anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, un nuovo capitolo, radicalmente diverso, ha avuto inizio sotto il controllo dell’Unione Sovietica.

Königsberg: Splendore e Tragedia della Prussia

Fondata nel 1255 dai Cavalieri Teutonici come visto anche all’inizio di questo viaggio nei Baltici iniziato da Danzica, Königsberg si sviluppò come un importante membro della Lega Anseatica, un potente snodo commerciale sul Mar Baltico. La sua architettura era un magnifico campionario di stili, dal gotico baltico del suo imponente Castello e della Cattedrale, fino alle eleganti facciate borghesi che si affacciavano sulle rive del fiume Pregel. La vita culturale era altrettanto vibrante: la città diede i natali al celebre filosofo Immanuel Kant, la cui tomba si trova ancora oggi accanto alla Cattedrale, e la sua università, l’Albertina, era un faro di conoscenza in tutta Europa.

Immaginatevi di passeggiare per le sue strade acciottolate, tra i tetti a spiovente e il vociare dei mercanti. Königsberg era una città orgogliosa della sua identità Tedesca, un luogo dove la storia e l’intelletto si incontravano. Tuttavia, questo mondo fu spazzato via dalla furia della Seconda Guerra Mondiale. Pesantemente bombardata dall’aviazione alleata e infine assediata e conquistata dall’Armata Rossa nella primavera del 1945, Königsberg fu ridotta a un cumulo di macerie.

Kaliningrad, l’avamposto Sovietico nei Baltici

Con la Conferenza di Potsdam, il destino di Königsberg fu segnato: la città e la parte settentrionale della Prussia Orientale furono annesse all’Unione Sovietica. Quello che seguì fu un drastico e totale cambiamento. La popolazione Tedesca superstite fu espulsa e al suo posto arrivarono coloni da ogni angolo dell’Unione Sovietica. Nel 1946, la città fu ribattezzata Kaliningrad, in onore di Mikhail Kalinin, un rivoluzionario bolscevico. La trasformazione non fu solo demografica, ma anche urbanistica e culturale. Le rovine del Castello di Königsberg, simbolo del militarismo Prussiano agli occhi dei sovietici, furono demolite.

Al loro posto sorsero ampi viali e massicci edifici in stile sovietico, progettati per una nuova società. La città divenne un’importante e strategica base navale della Flotta del Baltico, un avamposto militare pesantemente fortificato e chiuso agli stranieri per gran parte della Guerra Fredda. Oggi, passeggiando per Kaliningrad, si può ancora percepire questa duplice anima. Accanto ai sobri e funzionali palazzi di epoca sovietica, si scorgono i resti del suo passato Tedesco: la restaurata Cattedrale gotica, alcune delle antiche porte della città e qualche raro edificio sopravvissuto ai bombardamenti. Questo contrasto non è solo architettonico, ma riflette l’identità unica di una città che ha vissuto due vite, un luogo dove la memoria di Königsberg sussurra ancora tra le moderne architetture di Kaliningrad.

Cattedrale di Königsberg kaliningrad paesi baltici russia

Cosa mangiare a Kaliningrad nei Paesi Baltici

Dopo aver visitato Piazza della Vittoria con la sua maestosa chiesa ortodossa, la mattinata è già terminata essendo iniziata tardi per via di viaggio e controlli. Così decidiamo di fermarci a fare un pranzo tipico nel vicino ristorante ХМЕЛЬ. La giornata è calda e splendida, ci sediamo su tavoli esterni e ordiniamo Svekolnik, ovvero la famosa zuppa Borsch dei paesi dell’est ma nella versione estiva, ovvero fredda e completamente diversa dal Borsch classico. Solitamente servita con patate arrosto! In aggiunta abbiamo voluto provare un’altra specialità di pesce: la Stroganina. Pesce bianco servito ghiacciato. Davvero delicatissimo e squisito! 

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Kaliningrad, Baltici e i cosmonauti del CCCP

Dopo l’ottimo pranzo, continua il nostro giro nei pressi del centro. Peraltro giusto accanto a piazza della Vittoria, vediamo anche un bel palazzone in mattoni rossi: ecco quella è la sede del KGB dove poi andremo l’indomani e forse anche il giorno successivo! Ma questa è un’altra storia. Poco distante da qui andiamo a celebrare un murales e un monumento, uno di fronte all’altro. Il murales riporta l’immagine di un astronauta con il famoso ed iconico casco CCCP.

Se come noi avete viaggiato in altri paesi della ex Unione Sovietica, potreste confondere questa immagine con il famoso Yuri Gagarin. Ma se farete un viaggio a Kaliningrad, ricordate che qui vengono celebrati gli astronauti nati proprio a Kaliningrad. E la storia di questa porzione di Russia ne ricorda ben 4. Quello del murales, il più famoso che condivideva anche un’amicizia con Yuri Gagarin, è Alexei Leonov a cui è stata dedicata anche la rispettiva via in cui si trova il murales. Sul lato opposto della strada invece, c’è un monumento celebrativo per gli astronauti in generale e in particolare per i 4 di Kaliningrad.

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Passato ed attualità: viaggiare in Russia oggi

Tra uno stop improvvisato e l’altro per scattare qualche foto, arriviamo a visitare il Fort numero 5. Questo qui come suggerisce il nome è una fortezza, circondata da acqua e vari bastioni, immersa totalmente nel verde. Molto bella. La visita costa pochissimi rubli, così entriamo. All’ingresso troviamo numerose foto, che peraltro vedrete anche in giro per la città, con i vari caduti dell’attuale “operazione speciale”, come viene chiamata qui in Russia, la guerra in corso. Più avanti all’interno del forte, troviamo invece vignette storiche e foto che celebrano la vittoria della Russia nella seconda guerra mondiale, la “grande guerra patriottica”, come si dice nei paesi della ex URSS. La visita termina con una passeggiata, cimeli di guerra e siamo pronti per proseguire. 

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Kant, sottomarini militari e marzapane a Kaliningrad

Dopo la visita al forte, siamo nuovamente in auto per muoverci di nuovo verso il centro. Dopo aver visto altri due memoriali, uno per la seconda guerra mondiale e un altro, poco distante, per la prima guerra mondiale. A questo punto ci muoviamo nel famoso Museo Mondiale dell’Oceano. Qui vedrete un autentico tripudio di navi di ogni genere e dimensione, un sottomarino e vari complessi a parte. Ogni singola parte (navi incluse) è parte del museo stesso.

Noi eravamo più curiosi di vedere il posto, incluso il sottomarino ma non avevamo tempo da dedicare all’intera visita. Sono stimate come minimo 4 ore di tempo di visita! Preferiamo approfittare di queste ultime ore della giornata, per goderci la zona certamente più famosa e senza dubbio iconica di Kaliningrad. La chiesa (e la zona) dedicata a Immanuel Kant con la maestosa Cattedrale di Königsberg dove c’è anche la tomba di Kant. Tutto questo chiaramente non a caso perchè il celebre filosofo nacque e morì proprio a Königsberg, l’attuale Kaliningrad, come spiegato sopra nel trafiletto dedicato alla storia di questo oblast. 

Paesi Baltici alternativi: viaggio a Kaliningrad

Come ultime tappe di giornata per questo primo giorno di viaggio a Kaliningrad, visitiamo la porta di Brandeburgo, l’unica porta transitabile in auto qui. Non aspettatevi qualcosa di analogo alla porta di Brandeburgo di Berlino eh. Questa è una cosa totalmente diversa che però riserva una sorpresa speciale. Parcheggiate l’auto e scendete. Dentro la porta di Brandeburgo di Kaliningrad infatti, c’è il museo gratuito del marzapane, una tipicità di questa zona. Il museo è gratuito perchè difficilmente uscirete a mani vuote dallo shop! Senza alcun dubbio, il marzapane più famoso è quello di Pomatti e noi ne abbiamo acquistati 3 pezzi a circa 2€ l’uno.

La prima produzione su scala industriale iniziò nel 1809 grazie ai fratelli Pomatti, che divennero fornitori della Corte Reale Prussiana. E con la pancia piena di marzapane, siamo andati a salutare l’enorme statua di Lenin tolta dalla piazza centrale e posizionata davanti al palazzo delle arti, anch’esso molto bello, per chi ama il brutalismo almeno! Per finire ci concediamo una visita alla stazione dei treni, un enorme logo Sovietico con falce e martello vi da il benvenuto all’esterno. Dentro invece sono visibili solo due tabelloni: treni in partenza per l’Oblast di Kaliningrad e treni in partenza per la grande Russia. Di questi ultimi però ne abbiamo visto solamente uno con fermate Mosca e San Pietroburgo.

marzapane marziana porta di Brandeburgo Kaliningrad

Per la cena abbiamo optato zona albergo per il vicino ristorante Базилик, squisito e super consigliato. Abbiamo scelto piatti tipici, tra cui la Olivier Salad (la vera insalata “russa”) in versione rivisitata con salmone e i famosi ravioli Georgiani, cucina molto apprezzata in Russia: i khinkali. A questo punto doccia, e buonanotte!

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Viaggio a Kaliningrad nei Paesi Baltici: giorno 2

Nuovo giorno di viaggio tra i Paesi Baltici, dalla Polonia, all’Estonia e oggi ci spostiamo verso nord, ma sempre all’interno di Kaliningrad. Considerate che siamo a cavallo di ferragosto e quindi cosa c’è di meglio se non andare al mare? Lasciandoci alle spalle il cuore pulsante di Kaliningrad, ci dirigiamo verso nord, pronti a immergerci in uno dei paesaggi più straordinari e unici della regione Baltica: la Penisola dei Curi. Questo luogo, conosciuto in russo come “Национальный парк «Куршская коса»” (Parco Nazionale “Kurshskaya Kosa“), è una striscia di sabbia che si estende per ben 98 chilometri, un’opera d’arte naturale che separa le fredde onde del Mar Baltico dalle acque tranquille della Laguna dei Curi.

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Se prendiamo una mappa in mano, vediamo che anche oltre il confine nord, cioè nella parte Lituana, troviamo in maniera speculare la stessa parte di costa. Ma noi abbiamo scelto di esplorare questa zona dal lato Russo. Mentre il confine da questo lato nord verso la Lituania è e rimane chiuso per via dell’attuale situazione geopolitica. Quando parliamo di Kaliningrad, tenete bene a mente che parliamo della zona più ad ovest nonché più militarizzata della Russia. Il motivo? Beh, semplice.

Questa regione Russa è stretta tra paesi NATO e con i tempi che corrono, non c’è da spiegare molto altro. In ogni caso, varcare i cancelli del Parco Nazionale è come entrare in un’altra dimensione. Da un lato, a sinistra, il Mar Baltico si infrange sulla costa con la sua energia selvaggia, un orizzonte infinito di blu e bianco. A destra, la laguna offre uno scenario completamente diverso: un’oasi di pace, con acque calme e canneti che ondeggiano dolcemente al vento. E svariati divieti di accesso per le persone che nascondono aree militari e chissà cos’altro.

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Ma il vero spettacolo della Penisola dei Curi sono le sue dune. Montagne di sabbia finissima, modellate dal vento in forme sinuose e in continuo movimento. Camminare su queste dune è un’esperienza che toglie il fiato. Il silenzio è rotto solo dal sibilo del vento e dal grido dei gabbiani. È un paesaggio che invita alla contemplazione, a perdersi con lo sguardo in questo deserto di sabbia che si tuffa nel mare. Peraltro, pare che questa sia la duna di sabbia più alta d’Europa! Un viaggio nella Penisola dei Curi non è solo un’escursione nella natura, ma un’immersione in un ecosistema fragile e prezioso.

Un luogo dove la forza degli elementi ha creato un capolavoro, un lembo di terra che resiste tenacemente tra due specchi d’acqua, un’esperienza indimenticabile per ogni viaggiatore che si avventura in questa remota e affascinante exclave russa. Tappa davvero imperdibile! Dai punti più alti possiamo anche osservare le ultime case dell’Oblast di Kaliningrad, oltre c’è l’Europa, la NATO, la Lituania. Il primo villaggio Lituano è Nida, come indicato anche dai cartelli stradali. Ma come detto, non è raggiungibile a causa dei confini chiusi.

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A questo punto però è arrivata l’ora di mangiare qualcosa e cos’altro scegliere al mare se non del tipico pesce? A ridosso delle spiagge ci sono vari baracchini che vendono tranci interi di pesce. Stile pescheria per intenderci. Scegli che pesce vuoi, viene pesato e hai un prezzo al kg. Ci si appoggia in qualche tavolo di fortuna all’esterno, si mangia brutalmente con le mani e ci godiamo questi 30 gradi vista mar Baltico, meraviglioso!

Nel pomeriggio ci spostiamo nella vicina Dancing Forest, ovvero la Foresta Danzante con vari tronchi di alberi arrotolati su loro stessi. Sinceramente? Tappa evitabile. A noi non ha trasmesso granché e lo scenario ci è parso abbastanza normale. La giornata pertanto si conclude nella vivace città di Zelenogradsk. Qui sembra un misto tra Santa Monica, per via della ruota panoramica sul mare e le persone. Tantissima gente al mare, a differenza della mattina dove invece c’erano spiagge enormi, infinite e senza nessuno.

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Nella città di  Zelenogradsk, nota per essere anche la città dei gatti, le spiagge sono piccole e piene. Come sempre in tutta Kaliningrad, anche qui, troverete negozi e bancarelle che vendono ambra ad ogni angolo. Ma perchè la città dei gatti? Zelenogradsk offre vari murales a tema gatti, perfino i semafori, hanno raffigurati i gatti nei colori verde e rosso.

Dietro alla via principale del centro, potrete anche ammirare l’hotel per i gatti! Ma dal nostro punto di vista ci sono due elementi più importanti dei felini da vedere qui a Zelenogradsk. Infatti non potrete davvero dire di essere stati a Kaliningrad e chiaramente a Zelenogradsk se non avete fatto 2 cose: mangiare pretzel (a conferma delle origini Germaniche dell’oblast) e salutare la stutua di Lenin, sempre in centro. La particolarità è che questo Lenin è di colorazione bianca, una roba rarissima rispetto alle tipiche tonalità di grigio, nero oppure oro, come in Transnistria

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Prima di tornare in struttura nel centro di Kaliningrad, rapido passaggio al palazzone del KGB. Infatti siamo venuti a chiedere se ci sono novità per i permessi speciali da ottenere ai fini della visita di domani, nella zona sud dell’oblast: Baltijsk. Questa a quanto pare è la città più occidentale dell’intera Russia e pare essere la più militarizzata. Per questo non è consentito accedervi senza permessi del KGB. Ovviamente lo chiamiamo KGB perchè si parla ancora così anche in Russia. Ma il KGB non esiste più poiché è stato sostituito dall’FSB. Ma sempre di quello si parla! E non potrete dunque dormirci o mangiare nei tipici bar e ristoranti senza il pezzo di carta, il permesso. Comunque cena e buonanotte. Domani sarà una lunga giornata, perchè poi dovremo arrivare diretti a Vilnius, capitale della Lituania, con i soliti controlli di frontiera non banali da dover superare prima.

Viaggio a Kaliningrad nei Paesi Baltici: giorno 3

Ultimo giorno in Russia a Kaliningrad, ma siamo ancora all’inizio del nostro viaggio nei Paesi Baltici. La giornata inizia un po’ a rilento ed in ritardo. La nostra guida nonché autista arriva in ritardo in albergo e tutta la giornata sarà così, in rincorsa saltando da un problema all’altro. Per la destinazione di oggi servirà circa 1h e 30 per arrivare a destinazione. Proseguiamo la nostra esplorazione dell’Oblast di Kaliningrad tra i Baltici, ci spingiamo fino al suo limite più estremo, a Baltiysk, la città più occidentale di tutta la Russia.

Questo non è un luogo come gli altri: è un avamposto strategico affacciato sul Mar Baltico, una città “chiusa” dove il passato militare della Guerra Fredda è ancora palpabile. Visitare Baltiysk come stranieri è un’avventura che richiede pianificazione e pazienza. L’accesso è infatti regolamentato da un permesso speciale, rilasciato dal Servizio Federale di Sicurezza (FSB), l’erede del KGB, come dicevamo. Questa non è una semplice formalità burocratica, ma una misura che riflette l’incredibile importanza strategica e la fitta militarizzazione di quest’area, stretta tra paesi membri della NATO. 

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Qui ha sede la Flotta Russa del Baltico e la presenza militare è visibile ovunque. Una delle gemme della città è l’imponente fortezza di Pillau, una cittadella a forma di stella risalente al XVII secolo. Purtroppo, la sua bellezza rimane un miraggio per i visitatori internazionali. Anche con il permesso dell’FSB in mano, l’accesso a questo pezzo di storia è un privilegio riservato esclusivamente ai cittadini Russi. Per noi, Baltiysk rimane un luogo da osservare con rispetto e curiosità, una finestra su un mondo in cui le tensioni geopolitiche disegnano confini non solo sulle mappe, ma anche nell’esperienza stessa del viaggio. Non a caso la nostra guida scesi dall’auto, ci ordina di rimanere zitti per tutto il tempo di visita, affinché nessuno possa riconoscerci come “stranieri”. Pare infatti che a Baltiysk ci siano agenti in borghese che fanno controlli per verificare dei permessi e non solo.

Noi ci affacciamo sul mare, lo scenario sembra in apparenza normale. Ci sono parecchie persone e famiglie in spiaggia. Si vedono grandi navi all’orizzonte, torre di vedetta e situazioni ambigue, difficili da raccontare qui ma trovate come sempre il video completo sul nostro canale Youtube, iscrivetevi e seguite li i vari contenuti dettagliati. Prima di correre indietro nel centro di Kaliningrad, la nostra guida, completamente di soppiatto, ci fa intrufolare sul retro della meravigliosa fortezza pentagonale.

Pare evidente dal suo atteggiamento, che quello che stiamo facendo, non rientra pienamente nella legalità! Ma il viaggio è divertente e rimarrà memorabile anche per questi momenti assurdi vissuti sulla nostra pelle. Da qui dietro vediamo le mura della fortezza ed entriamo anche dentro una specie di bunker. Ora però è davvero tardi. Torniamo in struttura nel centro, non abbiamo tempo nemmeno di fare pranzo. Giusto un attimo per prendere i bagagli che si scappa con un nuovo autista in direzione Lituania. 

In conclusione: Baltici, Kaliningrad e Russia

Arriviamo al confine Russia / Lituania al tramonto. Come successo all’andata, a causa dei timbri Ucraini sul passaporto di Nicola, anche qui impieghiamo circa 1h e 30. Di nuovo nello stanzino del KGB, di nuovo domande di rito. Nuovi controlli approfonditi al cellulare e finalmente ecco il timbro Russo in uscita. Benvenuti in un nuovo paese per noi, benvenuti in Lituania! Ma questo è un altro viaggio che vi raccontiamo nell’articolo dedicato. Ora è tempo di raggiungere la sua capitale Vilnius perchè il nostro lungo roadtrip dei Baltici, dopo le parentesi Danzica-Kaliningrad, avrà ufficialmente inizio da qui.

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